venerdì, novembre 03, 2006

Perché la musica da film? - Parte 1

"Che musica stai ascoltando?"
"La colonna sonora di un film..."
"Ah..."



Quando qualcuno mi chiede come mai ascolto proprio la musica da film (o colonne sonore, soundtrack, musica cinematografica, che dir si voglia), mi ritrovo spesso a doverci riflettere qualche istante almeno. Già, perchè la risposta non è sempre così immediata e pronta come ci si potrebbe aspettare.

Ci ho riflettuto spesso sopra, soprattutto perché le mie giornate e il mio tempo libero sono volentieri accompagnati dalle note di qualche colonna sonora. Si badi bene, per 'colonna sonora' intendo la musica scritta espressamente per un film... non sto parlando delle canzoni o delle compilation che spesso si scambiano per la colonna sonora di questa o quella pellicola. Ragionandoci sopra, dunque, mi ritrovo quasi subito a pensare soprattutto all'infanzia: all'età di sei-sette anni ero armato di registratore mangianastri della Fisher Price e, insieme a mio fratello, registravo di tutto: rumori, canti, reading di fumetti, le storie che inventavo con i pupazzetti. Ad un certo punto, cominciai a registrare anche l'audio di vari programmi televisivi, soprattutto per poter riascoltare le musiche di questo cartone animato o quel telefilm. Poi venne la volta dei film: ad un passaggio televisivo di Guerre Stellari, registrai l'intero film su audiocassetta. Lo stesso accadde con L'impero colpisce ancora, Il ritorno dello Jedi, Superman: Il film, I predatori dell'Arca perduta... e così via. In tempi in cui il videoregistratore era ancora lungi dall'apparire nel salotto di casa mia, quello era l'unico modo per rivivere i miei film preferiti. L'ascolto continuo di quei nastri portò la mia attenzione alla musica (anche se penso che "John Williams" furono tra le prime sillabe che imparai a pronunciare, dunque credo che fossi già pienamente cosciente della presenza di musica nei film). Da quelle cassette ricavai poi una specie di compilation, selezionando i punti del film in cui la musica era dominante... e da lì partì il collezionismo e la fissazione duratura per le colonne sonore di John Williams.

Ovviamente poi si cresce e, forse, si impara a diventare un po' più consapevoli delle proprie passioni, si tenta di darle una spiegazione, si prova a contestualizzarle e a razionalizzarle. Io non sono mai stato particolarmente bravo a sintetizzare razionalmente le mie passioni viscerali. Faccio ancora molta fatica a riordinare mentalmente e a verbalizzare le pulsioni che mi provoca la musica o il cinema. Grazie al cielo, vengono in aiuto i pensieri ordinati e precisi di persone a me simili e con le medesime fissazioni. Lukas Kendall, fondatore e direttore della rivista Film Score Monthly, la migliore pubblicazione di musica da film in circolazione (purtroppo defunta nella sua versione cartacea ma fortunatamente attiva come rivista online), ha brillantemente riassunto - in un intervento dedicato alla memoria del grande compositore Jerry Goldsmith - il suo pensiero in modo chiaro ed efficace, rispondendo così alla domanda di partenza di questo post: "Perché ascolti la musica da film?". Ecco cosa dice Lukas:

"Io amo il cinema per il modo in cui racconta storie che si pongono in relazione alla nostra vita e all'esperienza umana; la musica è una parte essenziale del cinema; dunque ascoltare quel tipo di musica fuori dal suo contesto originario diventa un modo per rapportarsi a quelle esperienze narrative ad un livello più astratto, oltre che per apprezzare la musica in sè stessa. Nella mia vita ci sono sentimenti che riesco a capire perchè emotivamente "suonano" come la colonna sonora di Star Trek o di Logan's Run o di Take a Hard Ride, e sono tutti sentimenti viscerali. Quelle musiche sono la più semplice espressione di quei sentimenti e, come nel caso di una grande poesia, l'atto di definirli razionalmente è ben più lungo e goffo della ragione in sè stessa."
[Lukas Kendall, estratto dall'articolo "Dear Jerry", Film Score Monthly Vol.9, n°7, 2004]

Il buon Lukas ha assolutamente ragione. Per chi ama il cinema, è pressochè impossibile non sentirsi legati alle storie che esso racconta. Il cinema imita la vita; la vita imita il cinema. E i sentimenti sono perlopiù astratti, difficilmente definibili con le parole. Ecco dunque che la musica diventa il veicolo espressivo di quei sentimenti.

Nel mio caso, il rapporto viscerale, profondo e quasi ultraterreno che ho per la musica di John Williams è fatto di quello stesso tessuto emotivo. La sua musica mi definisce, mi esprime, mi calza addosso come l'abito perfetto cucito dal migliore sarto del mondo. E tutto questo riuscendo ad andare anche al di là del cinema.


Williams prima di tutto e sopra tutti, quindi. Ma c'è altra moltissima musica da film che si è legata alla mia vita e al mio amore per il cinema e che continua ad accompagnare le mie giornate e miei sentimenti. Essendo diventanto un amante della buona musica, le mie orecchie hanno bisogno di ascoltare il prodotto di musicisti che esprimono sè stessi e la loro arte in modo integro, pieno ed affascinante. Sto parlando di compositori come Jerry Goldsmith, Miklòs Ròzsa, Bernard Herrmann, Franz Waxman, Alfred Newman, Max Steiner, Erich Wolfgang Korngold, Elmer Bernstein, Danny Elfman, Thomas Newman, Howard Shore, Alex North, Ennio Morricone, Michael Kamen, Georges Delerue, Elliot Goldenthal, Bruce Broughton... tutti quegli artisti che hanno dedicato la propria visione musicale al cinema e ne hanno saputo elevarne le potenzialità, trovando nella Settima Arte un canale di comunicazione privilegiato con il loro pubblico.