sabato, dicembre 29, 2007

Tutto sommato, alla fine, non è poi così male

Mii, stasera fa un freddo cane... ero fuori in veranda a fumare e stavo congelando, trasformandomi in un blocco di ghiaccio avvolto da una nebbia spessa così.

Tornando a me e alle mie paturnie: queste vacanze di Natale mi hanno messo proprio di buonumore! :) Dopo un paio di giorni avvolti dalla malinconia, il tepore degli affetti e la piacevolezza dell'ozio vacanziero hanno giovato assai al mio spirito. Buon per me, dunque. L'anno finisce quindi con il mood giusto. Domani partirò con amici alla volta del Veneto per festeggiare il capodanno e saranno sicuramente giorni di gran divertimento.

Sinceramente adesso non ho una gran voglia di tirar bilanci e di fare il conto dell'anno che si sta chiudendo. Anzi, non lo faccio praticamente mai, mi sembra davvero una cosa da ragionieri. E mi (vi) risparmio anche l'elenco dei buoni propositi per l'anno che verrà. Credo di aver capito quali sono i miei obiettivi per i prossimi mesi e mi voglio mettere d'impegno per tentare di raggiungerli tutti quanti, o almeno una buona parte. Adesso voglio godermi questa ventata di buonumore e di carica positiva e cercare di stringermela il più a lungo possibile.

L'altro giorno mio fratello mi domandava del mio blog e mi chiedeva appunto del mio stato d'animo un po' in down, desunto dalla lettura dei post più in basso. Io e lui parliamo moltissimo di tantissime cose ma siamo molto riservati su quella che è la reciproca sfera dell'intimità personale. Parlando con lui (ma anche riflettendoci su per conto mio negli ultimi tempi) ho capito che per me questo blog è una terapia, un modo per cercare di mettere ordine nei miei pensieri e nelle mie emozioni, con la voglia di fissare tutto ben bene da qualche parte. Un diario, più o meno. Ma un blog è qualcosa di pubblico, che si mette in rete e che si dona agli altri, con la speranza forse di trovare un po' di empatia da qualche parte. Poi ho anche le mie piccole ambizioni da scrittore, che in questo modo trovano un canale di espressione... anche se finora qui dentro ho scritto solo pensieri sconnessi in libertà. Vediamo se nel 2008 riuscirò a far fare a questo blog un salto di qualità...

Ci risentiamo nel nuovo anno, cari amici. Festeggiate e divertitevi, mi raccomando :) Io vi faccio gli auguri con un bel video musicale. Visto che a Capodanno è tradizione suonare i valzer (uè, non guardatemi così! Leggete fino alla fine...), ve ne regalo uno diverso dal solito: Joe Hisaishi esegue il tema principale della colonna sonora de Il castello errante di Howl, il capolavoro di animazione di Hayao Miyazaki. Buon anno!


lunedì, dicembre 24, 2007

E dunque, finalmente... Buon Natale :)

Ormai ci siamo. Anche quest'anno è arrivato Natale. E allora permettetemi di farvi i miei migliori, sinceri e sentiti auguri, qualunque cosa voi festeggerete. L'importante è che lo passiate bene, con gioia, tra le persone a cui volete più bene.

Anche oggi vi dedico una canzone in tema: "The Christmas Song", cantata dal grandissimo Nat King Cole.

Buon Natale a tutti voi, cari amici.

domenica, dicembre 23, 2007

Quasi Natale... quasi...

Stamattina, poco dopo che mi sono pigramente alzato dal letto, mi è tornata in mente quella mattina di Natale in cui i miei genitori fecero capire a me e mio fratello che non era Gesù Bambino a portare i doni natalizi (come da educazione cattolica da manuale, i miei hanno sempre ripudiato il pagano Babbo Natale). Io e mio fratello ci alzammo presto e corremmo in salotto, di fronte all'albero di Natale, dove ci aspettavano tanti bei pacchettini. Come è sempre stato nello stile dei miei genitori, ce lo fecero intuire in maniera molto discreta e rispettosa. Avevo più o meno 10 o 11 anni, quella mattina.

Quando oggi ho avuto questo flashback, mi è preso uno strano moto di commozione. Non saprei dire se la "magia" del Natale per me si dissolse quella mattina. Ricordo che ci rimasi un po' male, ma che riuscì ad accettare la realtà senza troppi problemi. Man mano che sono diventato adulto, questa festa ha assunto contorni e significati molto diversi. Dal punto di vista religioso non ha più quasi alcun significato per me. Rimane il senso e la voglia di darle un senso esclusivamente "familista", ovvero una giornata da passare nel calore degli affetti dei miei fratelli, dei miei genitori e dei miei parenti. Forse provo a ricatturare un pezzetto di quella magia di quando ero piccolo attraverso il piacere che provo oggi nel fare i regali alla mia famiglia e ai miei amici più che nel riceverli. Però, soprattutto negli ultimi anni, faccio molta fatica a sentire "l'atmosfera" fatta di lucine, musichette, ghirlande, campanelli e ammenicoli vari. Mi sembra che sia tutto estremizzato, gonfiato a dismisura, calcato a forza addosso a qualsiasi cosa.

Ho avuto l'enorme di crescere in una famiglia nel quale i momenti di festa e di condivisione non si sono mai limitati solamente al giorno di Natale. Nonostante sia, come si sente dire spesso in giro, una istituzione in crisi e in profonda ridiscussione, per quel che mi riguarda sono stato graziato da una famiglia che mi ha sempre fatto sentire la gioia e la bellezza di stare insieme (no, non è uno spot del Mulino Bianco, davvero, giuro, è la verità). Allora capisco che tutta questa cosa del Natale alla fine è uno stato d'animo che ognuno porta dentro di sè, col proprio carico di ricordi e di vissuto, fatto di gioie e amarezze. Probabilmente per molte persone questa festa, una volta diventati adulti, non ha più nessun senso. Per quanto mi riguarda, quando provo a guardare dentro di me, alla fine un senso lo ritrovo e cerco di viverlo con un po' di gioia, sebbene velata di una forte malinconia.

In fondo, Charles Dickens tutto questo lo aveva capito bene. E lo ha anche saputo narrare in modo superbo.

sabato, dicembre 22, 2007

E' quasi Natale... ?

Il periodo pre-natalizio mi ha risucchiato nel solito vortice delirante di corse per i regali, saluti ad amici e parenti, cene e feste aziendali, sbornie da capogiro e tutto quello che ne consegue.

Eppure è da ieri sera che sono molto malinconico, quest'anno le feste natalizie mi stanno mettendo in uno strano umore che mescola stati d'animo molto altalenanti. Sento degli strani vuoti, come dei buchi causati da piccole perforazioni emozionali che però fanno un gran male. Ora non riesco a spiegarvelo bene... vabbè, passiamo alla musica, va'.

Anche oggi vi dedico un bel videoclip: Rufus Wainwright (un altro bravissimo musicista che qui in Italia ascoltano in pochi) in una stupenda cover di una delle canzoni più belle di Lennon & McCartney, "Across the Universe". Amo questa canzone e questa versione è da lacrime agli occhi. Enjoy, my friends.




Words are flying out like
endless rain into a paper cup
They slither while they pass
They slip away across the universe
Pools of sorrow waves of joy
are drifting thorough my open mind
Possessing and caressing me

Jai guru deva om
Nothing's gonna change my world
Nothing's gonna change my world
Nothing's gonna change my world
Nothing's gonna change my world

Images of broken light which
dance before me like a million eyes
That call me on and on across the universe
Thoughts meander like a
restless wind inside a letter box
they tumble blindly as
they make their way across the universe

Jai guru deva om
Nothing's gonna change my world
Nothing's gonna change my world
Nothing's gonna change my world
Nothing's gonna change my world

Sounds of laughter shades of life
are ringing through my open ears
exciting and inviting me
Limitless undying love which
shines around me like a million suns
It calls me on and on across the universe

Jai guru deva om
Nothing's gonna change my world
Nothing's gonna change my world
Nothing's gonna change my world
Nothing's gonna change my world
Jai guru deva om
Jai guru deva om

lunedì, dicembre 10, 2007

"Landed" - Ben Folds

Cari miei amici blogger e non-blogger, oggi vi dedico questa meravigliosa canzone di Ben Folds, un cantautore americano che qui in Italia credo ascolto solo io e altre sei persone. E' davvero un bravo musicista, che ho scoperto poco più di un annetto fa grazie ad una segnalazione dei mitici Elio & le Storie Tese su iTunes. Questa canzone poi mi piace moltissimo e mi ha accompagnato soprattutto negli ultimi mesi.

We'd hit the bottom
I thought it was my fault
And in a way I guess it was
I'm just now finding out
What it was all about
We moved to the west coast
Away from everyone
She never told me that you called
Back when I was still
I was still in love

Til I opened my eyes and walked out the door
And the clouds came tumbling down
And it's bye-bye, goodbye I tried
And I twisted it wrong
Just to make it right
Had to leave myself behind
And I've been flying high all night
So come pick me up
I've landed

The daily dramas
She made from nothing
So nothing ever made them right
She liked to push me
And talk me back down
Til I believed I was the crazy one
And in a way
I guess I was

When I opened my eyes and walked out the door
And the clouds came tumbling down
And it's bye-bye, goodbye I tried
Treading the sea of her troubled mind
Had to leave myself behind
Singing bye-bye, goodbye I tried

If you wrote me off
I'd understand it
Cause I've been on
Some other planet
So come pick me up
I've landed

And you will be so
Happy to know
I've come alone
It's over

When I opened my eyes and walked out the door
And the clouds came tumbling down
And it's bye-bye, goodbye I tried
Down falls the rain on the telephone czar
It's ok to call
Now I'll answer for myself

Come pick me up
Come pick me up
I've landed
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domenica, dicembre 09, 2007

Non fatelo incazzare...

Chi ha scattato questa foto merita un premio!

Quando Schwarzy nei film fa quella faccia e guarda qualcuno in quel modo, vuol dire che sta per succedere qualcosa di pesante... Che dite, Terminator riuscirà finalmente a sconfiggere Darth Bush?

sabato, dicembre 08, 2007

Sometimes I just feel blue...

E' da qualche giorno che sono un po' giù e non so esattamente perchè. Da quando sono tornato dal mio viaggio, man mano che i giorni sono trascorsi, ho avvertito una malinconia e un velo di tristezza sempre crescenti. E' stato un viaggio bellissimo, ricco di cose straordinarie che mi porterò dentro al cuore per il resto della mia vita (che diamine, ho incontrato John Williams!) e dunque dovrei essere caricato a mille come una bomba pronta ad esplodere. Però... però, non so cosa c'è. Qualcosa si muove dentro, sento movimenti interni sussultori, cambio umore continuamente.

Oddìo, credo di sapere in parte cos'è che mi rantola dentro le budella e mi fa sentire così: da un lato c'è sicuramente tutta la nostalgia per qualcosa di bello che ora è terminato (leggi: il viaggio in America). Questo mi succede sempre, al termine di un viaggio significativo o di un periodo particolarmente intenso. Vivo sempre di continui riverberi emotivi, è sempre stato un mio grosso difetto. Oggi tornavo a casa in tram e c'erano dei riflessi della luce del sole nella timida foschia milanese. Ho sentito un forte sussulto, certe immagini mi sono tornate alla mente e lo stomaco a cominciato a torcersi.

Però c'è anche dell'altro. Sento che ho voglia di cambiare diverse cose, in questo momento. Mi sento un po' prigioniero del fatto che non posso/non riesco ad andare finalmente a vivere da solo. Essere l'ultimo figlio di una famiglia numerosa rimasto a vivere in casa comporta delle responsabilità, ahimè. Ma c'è anche qualcosa d'altro. Comincio a sentirmi fuori posto: in questa casa, in questa città, negli ambienti dove vivo e lavoro. Ho una enorme voglia di fare un grosso cambiamento.

Ho sempre subito il fascino degli Stati Uniti. E' un paese strano, contraddittorio, pieno di ambiguità e di stranezze. Ci sono un sacco di cose di quel paese che non sopporto e che non sento per nulla mie. Però in quest'ultimo viaggio, durante diversi momenti, ho avuto più volte la sensazione di sentirmi davvero a mio agio, come se fossi in un posto dove posso realmente stare bene ed essere me stesso fino in fondo. Boh, chissà, forse ho appena detto una grossa stronzata, non lo so.

Non so se questo significhi qualcosa, però sicuramente lo prendo almeno come un segnale. Qui, a Milano, in Italia, sento che per uno come me ci sarà sempre meno spazio. Ho paura che se continuerò a rimanere qui a lungo, mi sentirò sempre più così forse, schiavo e prigioniero di un paese che sta uccidendo brutalmente tutti i sogni, le speranze e l'ostinazione di chi ha meno di 50 anni.

Boh, forse sono solo un po' triste, tutto qui. E in serate come questa vorrei solamente che ci fosse qualcuno qui di fianco a darmi un abbraccio o una carezza.

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Now playing: Jerry Goldsmith, "It's All True" (from Islands in the Stream - Original Motion Picture Soundtrack)

giovedì, dicembre 06, 2007

Some postcards from Chicago and NYC :)

Eccovi alcune immagini (scattate dal sottoscritto) del mio recente viaggio statunitense. Enjoy the ride! :)













mercoledì, dicembre 05, 2007

Missione compiuta!

Sono tornato domenica dal mio viaggio statunitense. E' stata una vacanza bellissima e per moltissimi aspetti indimenticabile. Come dimostra la foto qui sopra, sono riuscito ad incontrare John Williams, a stringergli la mano e a poter scambiare qualche parola con lui. Nonostante l'agitazione e la prevedibile emozione del momento, sono riuscito a rimanere abbastanza lucido da riuscire a parlargli e a dimostrargli tutta la mia gratitudine e la mia ammirazione per la sua musica. Lui è stato gentilissimo, sorridente e disponibilissimo.

Incontrare i propri idoli e le persone che si ammirano veramente è un'emozione incredibile. Io devo a quest'uomo e alla sua musica una fetta enorme della mia vita emotiva. Le sue note mi accompagnano quasi quotidianamente sin da quand'ero un bimbo. E infatti quando riguardo questa foto e soprattutto quando osservo la mia espressione felice, mi viene in mente per prima cosa quel bambino che si travestiva da Indiana Jones, Superman o Han Solo e, riascoltando l'audio dei film omonimi registrati dalla televisione, cominciava a recitare e a dimenarsi sulle note musicali indimenticabili di questo straordinario musicista. Quando JW ha messo il braccio sulla mia spalla per posare per la fotografia (un gesto di affetto che proprio non mi aspettavo), ho sentito come il calore di un abbraccio di un nonno o di un padre.

Durante i bellissimi, straordinari concerti che Williams ha tenuto a Chicago le emozioni che ho provato sono state fortissime. E il regalo più bello è stato quando ha eseguito come fuori programma il tema principale di Turista per caso, un film e una colonna sonora ai quali sono molto affezionato. Sono scoppiato a piangere come un bambino e mi sono sentito pervaso da scosse e da emozioni profonde, lancinanti, quasi irrazionali. Potere della musica, va' a capire...

Comunque, è stata una bella vacanza in generale. Chicago e New York sono due città spettacolari e uniche... Condividerò con voi altri racconti e altre foto nei prossimi giorni... per ora voglio solamente fermare qui, in qualche modo, quella che è stata l'emozione più forte di questo viaggio.

Grazie, Maestro!