domenica, febbraio 15, 2009

I'm not faded...

Sono qui, non sono sparito in una dissolvenza a nero lenta e inesorabile come quelle che chiudono un lungo film. No, non ancora perlomeno. La mia piccola vita procede e va avanti in mezzo a tante piccole cose, alcune importanti, altre meno, ma comunque procede attiva, viva e direi su un buon sentiero.

Che successe nel frattempo? Vediamo... ah, sì, settimana scorsa ho compiuto 30 anni. Beh, niente male, in fondo sono arrivato a questa sorta di traguardo (imposto dal pensiero collettivo occidentale) abbastanza bene. Li ho festeggiati come si deve, insieme agli amici e alle persone a cui voglio più bene. Come mi sento a 30 anni? Tale e quale a prima. Sento solo un piccolo tremito alla base del capocollo quando vedo la cifra messa nero su bianco, scripta manent. Per il resto, cambia veramente poco. Sono adulto? Può darsi. Sono maturo? Ho seri dubbi. Sono uomo? Per poche cose sì, per molte altre no. Continuo a mettercela tutta per tentare di combinare qualcosa di buono nel tempo che mi è stato dato. Devo ancora fare passi da gigante, su molti fronti, ma non voglio farmi spaventare da questo genere di timori. Una cosa di cui sono certo è che non voglio sprecare il mio tempo e la mia forza nelle cose effimere. Che paroloni stasera... Ouch.

Il tempus fugit è per me poi sempre occasione (e quando mai...) per pensare e riflettere sulla finitudine delle cose. La scorsa settimana volevo scrivere un post su Eluana Englaro e su tutto quello che stava succedendo, ma poi ho preferito rimanere in silenzio e riflettere profondamente con me stesso. Sono tante le cose che vorrei dire, ma per ora mi limito ad osservare che le mie paure sulla convinzione di vivere in un paese ormai alla deriva e sempre più sbilanciato verso il fascismo erano più che fondate. Ormai si gioca a carte scoperte e chi non lo vede è persona cieca ed ottusa. Sono molto, molto, molto preoccupato. Si preannunciano tempi assai difficili e bui. Ma dobbiamo tenere duro.

Tempus fugit. Già. E infatti proprio ieri sera ho visto un bellissimo film che parla del tempo, della vita e della morte, dell'amore e dell'ineffabilità dell'esperienza umana. Il curioso caso di Benjamin Button è tutto questo e anche di più. Una grande storia, come quelle che mi piacciono tanto, incorniciata nella visione magica di un regista che dà il giusto peso alla parola cinema riuscendo ad essere sincero e poetico. Un film pieno di malinconia e di un senso struggente nei confronti della estrema fragilità della vita e delle sue emozioni più profonde, dove mi sono potuto ritrovare pienamente. Nel cinema e nella musica riesco a cullare i miei "struggimenti" e sono sempre molto felice quando riesco a trovare qualcosa, in queste forme d'arte, in grado di farmi da terapia.

L'abisso è sempre pronto ad inghiottire. Ma io sono qui che mi tengo ben saldo, sfoderando un sorriso e uno sguardo deciso, pronto a sfidare qualsiasi tentazione di lasciarmi cadere nell'oblio. Sì, cazzo, io sono qui e sono agguerrito a farmi sotto.