mercoledì, dicembre 31, 2008

E chiudiamo quest'anno funesto

Arrivati finalmente alla fine di quest'anno bisesto e funesto altrimenti noto come 2008.

Un anno in cui sono successe tante cose, in cui il vortice ha turbinato all'impazzata e mi ha lasciato spesso coi capelli scompigliati e rintronato come non mai. E' stato un anno di eventi tristi e laceranti, un anno di molta riflessione e di sguardi persi nella contemplazione. E' stato un anno di lacrime e di preoccupazioni, un anno di addii e di ritrovamenti. Ma è stato anche un anno dove ho sentito di abbandonare la gioventù e di esser diventato un uomo.

Io cerco sempre di trovare un senso alle cose che mi capitano e di vivere sempre di più con la testa e con il cuore vivi e fermi nel presente, senza rimestare troppo nel passato e senza dovermi preoccupare ansiosamente del mio futuro. Ora sono qui, con la testa tra le mie mani, a pensare e a chiedermi se tutto ciò che ora mi sta succedendo e che ha portato una ventata di novità nella mia vita sarà qualcosa di buono e di bello. Non lo so... ma credo che valga la pena e il dolore di provarci. E allora voglio sorridere, adesso.

In genere gli anni dispari mi portano più fortuna e gioia di quelli pari. Speriamo che sia così per questo 2009. Intanto sarà l'anno in cui girerò la fatidica boa dei 30 anni... e speriamo di arrivarci bene.

Voglio salutare quest'anno difficile ma comunque importante con una nota musicale di gioia e di giubilo, : "Exsultate Justi", brano per coro e orchestra composto da John Williams per il film L'impero del sole di Steven Spielberg.



Buon anno a tutti voi, miei cari amici.

martedì, dicembre 30, 2008

Spezzare il pane col nemico

Riuscirà mai quel lembo di terra in Medioriente ad avere la pace?

Le notizie di guerra di questi giorni mi fanno sprofondare in una nube di cupo pessimismo. Sembra che chi ha in mano la vera possibilità di fare la pace, alla fine non voglia veramente farla. Chi paga poi sono sempre e comunque gli innocenti. In quella terra, la cosiddetta "Terra Santa", scorre tanto, troppo sangue. Un sangue rosso e scuro, fatto di odio e vendetta ma soprattutto di intransigenza.

Il film Munich di Steven Spielberg è un opera straordinaria ed ancora molto attuale, viva, che parla della ferita mediorientale con grande coraggio e lucidità. La scena finale del film è una sintesi perfetta di ciò che è accaduto e che ancora accade.




Pace in terra agli uomini di buona volontà. Eh, già.

lunedì, dicembre 29, 2008

Alba autunnale

Una mattina d'autunno, come al solito, mi sveglio pigramente e svogliatamente, ancora impastato dal sonno e dai sogni bruscamente interrotti. Con la mia solita flemma da bradipo, mi dirigo verso la finestra ed alzo la tapparella.

A volte capita che alcune mattine, dalla finestra di camera mia, possa presentarmisi un piccolo ma meraviglioso spettacolo di luce e colore come questo:

Sì, vale la pena vivere, dopotutto. Anche solo per questo.

giovedì, dicembre 25, 2008

Lo strano Natale del signor Maurizio

Ebbene, con un freddo che sferza tutti i pori della faccia ed una nebbia che dalle mie parti è densa come orzata con latte, eccoci arrivati anche quest'anno al momento delle feste natalizie.

E' un Natale strano quest'anno, per me. L'atmosfera è sospesa, meditabonda, incerta. E' il primo Natale senza mio papà e questo ovviamente fa passare l'entusiasmo e la voglia di festeggiare un po' a tutta la famiglia. A questo aggiungiamo recentissime sfighe assortite sempre in ambito familiare, situazioni personali di cuore e affetto piuttosto contorte e incasinate e il cenone è servito.

Tuttavia, ci si prova lo stesso. Sì, tentiamo lo stesso di stringerci l'un l'altro, vicini, per sentire un po' di tepore e di affetto. L'anno scorso scrivevo che, per me, il Natale è una festa che ha un senso solo nel ritrovo della mia famiglia. Quest'anno è diverso e non so nemmeno se trovarci un senso di qualche tipo. So solamente che voglio abbracciare le persone a cui voglio bene e sorridere insieme a loro. Niente corse per i regali dell'ultimo secondo, niente piaggerie ipocrite, niente falsi buoni sentimenti. Solamente affetto e amore vero, le uniche cose in grado di mondare l'anima dalla nebbia dell'incertezza e della tristezza.

In quella bellissima fiaba natalizia che è The Nightmare Before Christmas di Tim Burton ritrovo lo struggimento e la dolce malinconia che oggi, Natale 2008, sento riguardo queste feste. Un ricordo caliginoso, la stolida tenacia di Jack Skellington che si strugge e si arrabbia chiedendosi cos'è quel vuoto dentro di sè...



(Qui trovate anche la versione originale in Inglese, cantata da Danny Elfman)

Buon Natale a tutti voi, miei cari amici... passatelo bene, vicino alle persone a cui volete più bene.

lunedì, dicembre 15, 2008

There. And back again.

A volte mi basta veramente poco per ritornare in carreggiata e sentire nuovamente l'energia che scorre lungo tutto il corpo.

Un sorriso.
La parola giusta.
Uno sguardo.
Un movimento particolare.
La musica che mi fa vibrare.

E allora, fido destriero, fammi galoppare, con tutta la forza di vivere che ho.

Suddenly

Proprio quando pensavo di aver ritrovato un po' di equilibrio, ecco che arrivano cose in grado nuovamente di mettermi in subbuglio e di rimestare tra lo stomaco e la gola, insinuandosi tra le pieghe della mia fragile, sempre vulnerabile emotività.

Riesco a ritrovare la calma e la tranquillità grazie ai punti di riferimento che mi tengono ben saldi al terreno: la mia musica, le mie immagini, le persone a cui voglio bene, il mio stato d'animo sempre essenzialmente ottimista e sorridente.

Eppure.

Eppure, mi assalgono violente bordate di malinconia, acutizzate dal periodo pre-natalizio che si sta rivelando (come potevo immaginare, però) particolarmente difficile da affrontare quest'anno. A volte, come in questo momento, faccio molta fatica a gestire questi miei stati d'animo. Devo incanalare tutta questa scarica di energia da qualche parte ed è per questo che ora scrivo. Forse quando rileggerò ( e quando voi leggerete) queste parole con distacco e lucidità, non capirò nulla e tutto mi sembrerà sconclusionato e senza senso. O forse sarò in grado di capire perfettamente cosa mi è passato per la testa.

Il mio problema è proprio la mia incapacità a gestire la mia vita emotiva. A volte mi sento sconfitto prima ancora di partire per la battaglia.

Non lo so, boh... stasera è così, mi perdo dentro le mie parole e non sono capace di venire a capo di nulla.

Vorrei solo volare. Volare alto nel cielo e toccare le nuvole con le dita, sentire il vento che mi sferza il viso e guardare il mondo dall'alto.




Turn me loose from your hands
Let me fly to distant lands
Over green fields, trees and mountains
Flowers and forest fountains
Home along the lanes of the skyway

For this dark and lonely room
Projects a shadow cast in gloom
And my eyes are mirrors
Of the world outside
Thinking of the way
That the wind can turn the tide
And these shadows turn
From purple into grey

For just a Skyline Pigeon
Dreaming of the open
Waiting for the day
He can spread his wings
And fly away again
Fly away skyline pigeon fly
Towards the dreams
You've left so very far behind

Just let me wake up in the morning
To the smell of new mown hay
To laugh and cry, to live and die
In the brightness of my day

I want to hear the pealing bells
Of distant churches sing
But most of all please free me
From this aching metal ring
And open out this cage towards the sun

domenica, dicembre 07, 2008

Quattro risate

L'amica blogger Simona ci segnala questo divertentissimo blog:

Barack Obama is your friend!!!

Alcune mi ha fatto davvero ridere, come questa:

Barack Obama era entusiasta, quella volta che gli hai rivelato che Darth Vader era il padre di Luke Skywalker poco prima che vedesse per la prima volta L'impero colpisce ancora.


:D