venerdì, luglio 25, 2008

Prometeo, Narciso, Orfeo e Morfeo

"Tender is the night", diceva qualcuno.

Quando arriva la sera e, pian piano, la notte comincia a prendere posto, mi lascio sempre di più trascinare placidamente da tutto quello che ho intorno. Pochi istanti, qualche ora da dedicare esclusivamente a me stesso e nient'altro, in compagnia della mia musica, delle mie immagini, dei miei pensieri sparsi, delle mie idee che ogni tanto saltabeccano e che cerco di fissare da qualche parte. Non mi curo tanto di dare un ordine preciso alle cose, preferisco ascoltare il rumore e il suono dei miei pensieri, tentando di trovare le consonanze e le frequenze armoniche, nel tentativo di mettere insieme dei suoni che siano capaci di farmi provare delle emozioni che ancora non ero in grado di capire, di ascoltare e di filtrare attraverso tutto me stesso.

Ancora una volta, tento di cercare la luce, di catturare il mio personale fuoco di Prometeo, per guardarlo negli occhi e uscire almeno per un po' dalla "comfort zone". Guardare dentro, per poi riesplodere fuori con una nuova e diversa consapevolezza di me stesso. Voglio cercare di tenermi distante dalle tentazioni di Narciso, soprattutto quando scrivo qui (ma un blog personale non è forse solo un altro modo di rimirarsi davanti allo specchio?), ma poi se scavo dentro di me, è proprio con me stesso che devo fare i conti.

Io so qual è la storia che voglio raccontare. E' lì da un po', nel solito cassetto, sparsa in appunti vari su fogli e in varie pagine della mia Moleskine. Il mio Orfeo è lì, deve scendere agli inferi per riportare su la sua amata e tentare di salvare anche la sua anima.

"Tender is the night", diceva qualcuno. Sì, la notte è mia dolce amica, perchè le faccio compagnia per un po' e lei mi ricambia sovente donandomi il conforto di Morfeo.

E allora, vado a lasciarmi cullare da Morfeo... I'm going to sleep to dream, come canta la brava Fiona Apple. E a proposito di Fiona, vi saluto con questo piccolo cadeau musicale.


Discover Fiona Apple!

giovedì, luglio 24, 2008

Waiting...



Waiting on an angel
One to carry me home
Hope you come to see me soon
'Cause I don't want to go alone
I don't want to go alone

Now angel won't you come by me
Angel hear my plea
Take my hand lift me up
So that I can fly with thee
So that I can fly with thee

And I'm waiting on an angel
And I know it won't be long
To find myself a resting place
In my angels arms
In my angels arms

So speak kind to a stranger
Cause you'll never know
It just might be an angel come
Knockin' at your door
Knockin' at your door

And I'm waiting on an angel
And I know it won't be long
To find myself a resting place
In my angels arms
In my angels arms

Waiting on an angel
One to carry me home
Hope you come to see me soon
Cause I don't want to go alone
I don't want to go alone
Don't want to go
I don't want to go alone

mercoledì, luglio 23, 2008

Still


"Even things that seem still are still changing" (Ben Folds)

Soltanto una bella canzone che volevo condividere con voi (e nella frase qui sopra del ritornello poi mi ci ritrovo tantissimo). Ormai avete capito che amo il pianoforte e questo genere di atmosfere (che, in effetti, descrivono bene una buona parte di me).

I hope you all will enjoy it.




mercoledì, luglio 16, 2008

Ain't that peculiar

Voglio correre come un matto
verso tutto ciò che ancora non so
e fintanto che ho fiato
continuerò a muovere i piedi.

Sono giorni particolari, in cui mi ritrovo a godere un po' di vita casalinga solitaria (anche se quel buco è ancora vivo e profondo) e a sentire sempre di più il valore e l'affetto delle persone che mi circondano. Lo scorso weekend ho partecipato al terzo matrimonio nel giro di tre mesi (questa volta è stato il turno di un mio caro collega/amico) e, come al solito, è stata una festa in cui il sottoscritto si è distinto per le sue doti di ballerino sotto effetto alcolico :) Ma la giornata è stata bella proprio perchè c'era un clima d'affetto molto sentito e partecipe. Ho la fortuna di fare un lavoro che mi ha fatto conoscere molte persone in gamba e alcune di queste le posso chiamare amici. So che questa è una rarità per molti, ma a volte mi rendo conto di quanto sia importante avere intorno, gente di cui ci si può fidare soprattutto nella giornata cosiddetta "lavorativa" (che poi è un bel pezzo della nostra vita, no?). Io non potrei farne a meno.


Un sorriso appare improvvisamente
e gli occhi si spalancano
facendo vedere un mondo sommerso
ma finalmente limpido e puro.

Sono giorni particolari, in cui mi perdo a contemplare i raggi del sole e l'azzurro di un inedito cielo milanese terso. L'estate inoltrata prosegue. Le mie vacanze rimangono, as usual, incognite e affidate alla clemenza di un invito inaspettato, oppure finalmente alla volontà di affrontare un viaggio nella compagnia di me stesso e nessun'altro (sono anni che dico che lo voglio fare, ma non l'ho mai fatto). Ma sinceramente non m'importa più di tanto. Avrei solo voglia di tuffarmi in mare e godermi la pigra lentezza di quelle giornate in cui non c'è nulla di cui doversi preoccupare.


Spalancare le finestre e lasciare entrare aria pura.
Prendere quella mano tesa verso di te
e capire che non c'è più solo dolore
ma ci può essere anche gioia

Sono giorni particolari, in cui volentieri mi lascio cullare dolcemente dalle mie piccole beatitudini terrene, capaci di risollevare una giornata magari non proprio eccezionale: ascoltare un buon disco, guardare un buon film, leggere un buon libro. A tutto questo io aggiungo anche scrivere così come sto facendo ora, lasciando scorrere le dita sulla tastiera, lasciandomi trascinare da una forza invisibile che vuole soltanto esplodere e librarsi al di fuori di me, fuori dal corpo e dalla mente.

Già, giorni particolari... Ain't that peculiar...

venerdì, luglio 11, 2008

Impunità e immunità

In questi giorni si parla molto di immunità, di come salvare le chiappe ai potenti e di come fare in modo che quelli che contano possano rimanere impuniti e protetti... mentre un Paese intero affonda pian piano, ogni giorno sempre di più, come il Titanic (o come l'Argentina di qualche anno fa). E quando sento parlare di "salva-premier", "blocca-processi", intercettazioni proibite e tutto il corollario di nefandezze che questo immondo governaccio sta propinando, mi torna in mente questa sempre attuale scena de "Il Marchese del Grillo" con Alberto Sordi:



Non credo ci sia bisogno di aggiungere altro.

giovedì, luglio 03, 2008

Le stelle

Stavolta lascio parlare la musica: "Release the Stars" by Rufus Wainwright, ovvero una canzone meravigliosa di un musicista straordinario.



Nella canzone si parla di stelle del cinema e dei sogni della Hollywood che non c'è più. Trovo tuttavia che questa canzone sarebbe un perfetto accompagnamento per un ballo galante con una ragazza dalla bellezza mozzafiato in abito da sera, in una festa in villa in stile "Il Grande Gatsby", sotto un cielo stellato e le colline californiane sullo sfondo...

Vabbè, lasciatemi sognare per qualche minuto... poi torno giù coi piedi ben saldati a terra.