martedì, luglio 31, 2007

The Man with the Hat is Back


Confesso che quando ho visto questa foto ho provato un certo sussulto emozionale. Insomma, beh, Indy è sempre stato uno degli eroi della mia infanzia/adolescenza/gioventù... I predatori dell'Arca perduta è tuttora uno dei film assoluti della mia vita (conservo ancora benissimo il ricordo di quando mio papà mi portò a vederlo al cinema, avevo all'incirca 5 o 6 anni), insomma qualcosa che va ben al di là di un semplice ricordo cinematografico. E infatti finora ho sempre mal digerito l'idea di un nuovo, tardivo capitolo della serie di Indiana Jones. Il terzo film si concludeva in maniera assolutamente definitiva, con l'eroe a cavallo verso il crepuscolo dopo essersi ricongiunto col padre ed aver sfiorato l'immortalità dal Sacro Graal, sulle note galvanizzanti della "Raiders' March" di John Williams... più chiaro di così! E invece rieccoci a una nuova avventura, con l'eroe invecchiato alla ricerca di chissà quale reperto, tallonato da chissà quali nemici... boh, sarà che le riesumazioni fuori tempo, soprattutto in ambito cinematografico, sono sempre puzzate di stantìo, come un vecchio cappotto tirato fuori dall'armadio che puzza di naftalina, sarà che Harrison Ford negli ultimi dieci anni ha fatto film poco memorabili diventando un attore scolorito e svogliato, sarà che George Lucas non è più un marchio di garanzia in questo genere di operazioni (i tre prequel di Guerre stellari docet), sarà anche che Steven Spielberg pare non aver più tanta voglia di cimentarsi in spensierate avventure fumettistiche... insomma, per queste e per tante altre ragioni, ho sempre visto con sospetto e disillusione l'idea di fare un nuovo film di Indiana Jones. Ma ora ci siamo. Dobbiamo rassegnarci. A metà giugno Spielberg ha dato il primo ciak e il film è in produzione, uscirà nelle sale a fine maggio dell'anno prossimo. Tra le cose che si sanno, c'è la presenza recentemente confermata ufficialmente di Karen Allen (nei panni di Marion Ravenwood, la storica partner femminile del primo film) e un cast di tutto rispetto che include attori come John Hurt, Cate Blanchett, Ray Winstone e Jim Broadbent.

Ma dicevo della foto. Eggià, perchè quando qualche settimana fa è comparsa online la prima foto di Harrison Ford nella classica tenuta frusta-e-cappello, beh, ci sono rimasto un po'. Ok, l'età avanzata è visibile, però non è ridicolo o patetico come temevo. Anzi, mi pare che l'icona riesca ancora a bucare lo schermo. Staremo a vedere. Sul sito ufficiale del film sono già presenti alcuni video di backstage e mi è parso di cogliere (per quello che si può cogliere in questo genere di materiale promozionale studiato e confezionato a tavolino, ovviamente) un certo spirito gioviale soprattutto da parte di Spielberg. Dopotutto confido soprattutto in lui e nella sua bravura, che forse riuscirà a rendere questo film (del quale comunque non si sentiva alcun bisogno) qualcosa di sopportabile. Personalmente sono felice che si faccia questo film solo per un motivo: John Williams scriverà una nuova colonna sonora per questa serie.

Boh, si vedrà. Quando si parla di toccare i miti dell'infanzia, si reagisce in maniera sempre un po' scomposta e viscerale, come quando qualcuno va a rimettere le mani su un vecchio peluche che vogliamo rimanga sempre lì, immobile ed uguale. Non sono uno di quelli che vive assediato dalla nostalgia canaglia di tutti i propri ricordi musicalcinetelevisivi dell'infanzia stile "glianni'80miticofonzieesupercarelapubblicitàdinataleauguricocacolaepoi" e via discorrendo, che quindi sente come una sorta di sacrilegio se qualcuno va a mettere le mani sull'altare delle proprie malinconiche icone. Spero solo che nessuno getti un'ombra di mediocrità e di inutilità su uno dei personaggi più memorabili che il cinema americano abbia mai concepito.

Now playing: Mario Castelnuovo-Tedesco, "Sarabanda con variazioni", Concerto per chitarra e orchestra N°2 op.160

domenica, luglio 29, 2007

"There isn't much time"


Sono veramente un fesso.

Prima mi esalto per essere finalmente entrato nel mondo dei blog e di averne uno tutto mio.

Scrivo due post nei primi due giorni.

E poi passano OTTO mesi. Senza scrivere più nulla.

Mi devo dare una mossa. Ce ne ho un sacco da dire.

"There isn't much time", come diceva qualcuno.

Oggi ho scoperto che Micol ha il suo blog. Lo sapevo che prima o poi l'avrei trovata online a bloggare. E' la cosa più naturale del mondo. he he.

Now playing: Seth Lakeman, "The Lady of the Sea", dal CD Freedom Fields