giovedì, gennaio 22, 2009

Un dono semplice

L'altro giorno Barack Obama è diventato ufficialmente Presidente degli Stati Uniti d'America. E' stato un momento molto particolare, oltre che di una portata storica veramente incredibile: vedere tutta quella folla radunata, sorridente e in festa, mi ha fatto sentire bene e ha portato un raggio di luce e di speranza per il futuro, che mai come ora pare incerto e preoccupante. Obama sembra avere tutte le qualità del cosiddetto "Uniter", l'unificatore (come si chiamava Lincoln), e spero davvero che sarà così. Il suo primo discorso da Presidente è stato incisivo e devo dire che assume una forza maggiore se lo si legge su carta. Le speranze del suo paese e del mondo intero ora ricadono quasi totalmente sulle spalle di quest'uomo, ma come ha detto lui stesso, bisogna tirarsi su le maniche e darsi da fare, tutti quanti, nessuno escluso. Il cambiamento può arrivare solo dall'aiuto reciproco e dalla cooperazione.

Tuttavia, il momento più bello della cerimonia, per me, è stato l'intermezzo musicale che ha preceduto il giuramento: un quartetto di musicisti d'eccezione (Yo-Yo Ma, Itzhak Perlman, Gabriela Montero e Anthony McGill) ha eseguito un brano appositamente composto per l'occasione da John Williams, intitolato "Air and Simple Gifts":



La musica a volte vale davvero molto più delle parole. In queste note c'è l'attesa, la contemplazione, la speranza e infine la felicità. Una musica semplice eppure complessa e profonda. E' stato proprio un bellissimo dono, semplice e genuino, che un immenso artista come John Williams ha fatto ad un momento storico e importante come questo.

martedì, gennaio 20, 2009

Torn Apart

Strappato, come una foto, a metà. Sarà strano riabituarsi.
Eppure riesco a trovare un senso.
Ci sono cose che capitano quando meno te lo aspetti. Arrivano, scrutano, vivono e poi se ne vanno.

Cammino lungo il marciapiede, a passo spedito, guardandomi le scarpe. Respiro profondamente, il freddo fa uscire il fumo dalla bocca. Mi riparo quasi tutto il viso con la sciarpa. Sento ancora il profumo che mi ha lasciato, il suo odore. Il ricordo di una sensazione dolce e delicata. L'abisso dello sguardo. Il torrente delle parole dette e scritte. Un'anima in viaggio, spero verso un lido di pace e serenità.

Contemplo, tuffandomi nel mio blu profondo e cercando sempre di trovare la forza di un sorriso in grado di non abbandonarmi mai.

mercoledì, gennaio 07, 2009

Snowed Out!

Il primo post del 2009 si apre con un inno alla neve, che è caduta bianca, silenziosa e davvero copiosa sulla notoriamente grigia e bigia Milano. Stamattina, tutto intorno, era uno spettacolo particolare, lunare ed affascinante. Una delle cose che amo di più quando nevica è ascoltare i rumori ovattati della città, dove si può sentire anche il rumore dei fiocchi che si poggiano a terra.

Come al solito, tiggì e notiziari danno peso solamente allo stress e all'insofferenza dei milanesi, colti alla sprovvista da questo evento atmosferico. Tutti che brontolano e che si lamentano del sale, degli spazzaneve che non girano, dell'automobile incagliata e via dicendo. Bah.

Io stamattina, vista la situazione, sono rimasto a casa. In mattinata sono andato a farmi un giro nel mio quartiere per scattare qualche foto di questa nevicata che certamente ci ricorderemo. Passeggiando, sorridevo come un ebete e mi divertivo come un bambino. A me questa neve ha messo proprio di buonumore. Haiku mauriziano dedicato alla neve:

Cade
lieve e silente,
senza preoccuparsi di nulla,
trasformando ciò che la circonda.
Senza remore o ritegno,
solo per la bellezza
di qualcosa di puro e incantato,
cade e cade,
lenta, lieve, silente.