domenica, febbraio 24, 2008

Consonanze sinfoniche

Oggi sono andato ad ascoltare un concerto di musica classica insieme a mia mamma all'Auditorium di Milano. La sempre eccellente Orchestra "Giuseppe Verdi" ha eseguito un interessante programma che includeva il brillante poema sinfonico "Les Préludes" e il Concerto n°2 per pianoforte, entrambi di Franz Liszt, e lo spigoloso ma affascinante Concerto per Orchestra di Bela Bartok.

Mi piace moltissimo andare ad ascoltare concerti di musica classica dal vivo. La mia passione per la musica da film mi ha portato a farmi conoscere l'immenso universo della musica classica e a farmene appassionare in maniera profonda, in particolar modo al repertorio sinfonico per grande orchestra del tardo '800 e del primo '900. E ci sono pochissime cose nella vita che riescono ad eguagliare la assoluta bellezza e il misterioso fascino di ascoltare 70-80 persone che suonano insieme, concertate da un direttore d'orchestra. Lo spettro sonoro ed acustico che possiede l'orchestra sinfonica è qualcosa di sorprendente ed è emozionante riuscire ad esserne testimoni durante un concerto dal vivo.

Io e mia mamma notavamo come il pubblico presente all'Auditorium fosse composto quasi esclusivamente da persone anziane, alcune delle quali davvero molto anziane. Sì, c'erano qua e là alcuni giovanotti sparsi, ma il 90% della platea era di teste dai capelli grigi, se non addirittura d'argento. Non è una cosa che mi stupisce più di tanto, però è un vero peccato che la gente più giovane, oggi, si senta così distante dalla musica classica. Viene vista come qualcosa di antico, accademico, noioso, se non addirittura elitario e snob. Tralasciando ovviamente le menti ottuse di chi addirittura inorridisce o si tappa le orecchie quando sente suonare un violino o un clarinetto, gran parte delle "generazioni più giovani" (lo metto tra virgolette perchè destesto le generalizzazioni e le etichette, soprattutto in questo genere di discorsi) crescono completamente inconsapevoli dell'immenso tesoro artistico presente nel repertorio classico e della ricchezza che può portare a ciascuno. Io credo che gran parte della responsabilità di questa situazione sia da attribuire alle mancanze dell'istruzione scolastica, che è fortemente carente dal punto di vista dell'educazione musicale. Oggi la passione per la musica non viene incentivata, ma è lasciata esclusivamente alla volontà e alla curiosità dei singoli individui. Ma c'è anche la responsabilità di chi ha voluto ghettizzare la musica classica dentro recinti troppo accademici e talvolta aristocratici, allontanandosi così sempre più dalla sensibilità delle persone comuni. Ovviamente non penso che bisogni forzare le persone ad appassionarsi a qualcosa da cui non si sentono coinvolte, ma credo che un po' di guida e di stimoli in più non farebbero affatto male, anche solo come personale "bagaglio" culturale. Poi è chiaro, ogni epoca si mette in contatto soprattutto con la musica del suo tempo ed è sacrosanto che ognuno stabilisca un legame con il genere, gli stili e gli artisti che più sente vicini alla propria sensibilità e alle proprie emozioni, al di là di qualsiasi collocazione cronologica.

Mi rendo conto che, nell'era contemporanea, la musica è soprattutto un prodotto da consumare, un souvenir da portarsi appresso come sottofondo, qualcosa con cui riempire gli angosciosi silenzi che non siamo più capaci di sostenere. E' sempre più difficile pensare solamente di ascoltare la musica senza fare altro, lasciarla assorbire a tutti i pori, farla entrare dentro la mente e le viscere, lasciare che catturi tutte le sensazioni e che comunichi le sue astrazioni. Ed entrare in contatto con qualcosa di più grande e profondo. Leonard Bernstein, che oltre ad essere un eccezionale compositore, direttore d'orchestra e pianista era anche un divulgatore di straordinaria capacità comunicativa, ha detto:
"Music can name the unnameable and communicate the unknowable."
Ascoltare la musica - di qualsiasi genere, stile, epoca, forma o colore, l'importante è che sia buona musica - è qualcosa che richiede tempo. E, si sa, oggi il tempo è qualcosa di prezioso e che sembra assurdo sprecare unicamente nell'attività dell'ascolto. Ma se vogliamo entrare in contatto con le emozioni più profonde che albergano nel nostro animo ed ascoltarle, allora questo sforzo forse bisogna farlo.

7 commenti:

María ha detto...

Hai ragione Maurizio, oggi quasi non si gode della musica. È soltanto un rumore per non ascoltare il silenzio. Per che abbiamo paura del silenzio? A me mi piace molto, come la musica classica. Quando la ascolto immagino ognuno degli strumenti, vedo ai musici e mi perdo in quel mondo di suoni.
Non sono una specialista, ma credo che non è necessario per stimare a Liszt, Strauss, Beethoven, Vivaldi, Chopin, e tanti altri.

Un bacio.

Marco Ferretti ha detto...

Ciao Maurizio, sono un violinista dell'orchestra Verdi, ero presente sul palco la scorsa settimana e mi fa enormemente piacere leggere le tue considerazioni. Noi cerchiamo di creare un pubblico di domani con i concerti del Crescendo in Musica, con le lezioni concerto per le scuole. Facciamo fronte a un vuoto culturale difficilmente colmabile, che non trova riscontro neanche in alcuni paesi in via di sviluppo.
Mi auguro di incontrarti ancora in uno dei nostri prossimi programmi che affrontiamo sempre con una grande passione.

Riguardo alla musica da film, vorrei citare la musica per archi percussione e celesta composta da Bela Bartok presente in "Shining" di Kubric.

Marco

fabio r. ha detto...

hai pienamente ragione, io sono un onnivoro musicale e di tanto in tanto passo ai concerti di musica classica.
Seguo da sempre la musica medievale (i Micrologus li adoro e li conosco molto bene) e ni intriga la klezmer.
La mia passione per Mozart mi porta spesso a Salisburgo, ho potuto partecipare anche al festival anni fa'. ricordo con emozione ancora oggi un pomeriggio in cui assistetti alle prove d'orchestra per il concerto inaugurale: Muti che dirigeva la Jupiter... senza parole. da brividi.

p.s. preparati a conoscere Vladimir Ashkenazy quando sei in Islanda...

Maurizio ha detto...

@marìa: è vero, non bisogna essere degli specialisti o degli intenditori per godere appieno delle meraviglie della musica classica. A volte basta davvero poco per farsi coinvolgere. Tuttavia credo sia importante dare "strumenti di guida" a chi ne è totalmente sprovvisto, per aiutarlo a capire e a vivere meglio l'ampio spettro di idee ed emozioni che un brano classico può contenere.

@marco: ciao e grazie a te della visita! E complimenti vivissimo per la vostra esecuzione di domenica pomeriggio. Il Concerto per Orchestra di Bartok è stato strepitoso. Ho notato che la Verdi si sente particolarmente a proprio agio col repertorio del primo novecento. Good! :)
Plaudo pienamente alle vostre iniziative di coinvolgimento del pubblico più giovane, nonchè alla sensibilità attenta di proporre programmi e repertori sempre vari e sfaccettati. Siete un vero faro per la cultura di questa città! Spero di tornare presto all'Auditorium, vorrei riuscire a venire a vedere la Argerich a marzo... suona il Concerto in Sol di Ravel, uno dei miei preferiti! :)

@fabio r.: wow, sei stato anche al Mozarteum suppongo... mitico. Beh, quella è "terra santa" in fatto di musica classica, come l'Austria tutta direi.

Abbracci a tutti!

Cheers,
Mauri
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Marco Ferretti ha detto...

Ciao Maurizio, ti segnalo che la Argerich ha cambiato programma, eseguirà il terzo concerto di Prokofiev, che è un suo cavallo di battaglia e che ha già eseguito con noi qualche anno fa.
Un caro saluto

Moky in AZ ha detto...

Mauri, gli ultimi tuoi posts sono troppo "intensi" per un commentino veloce, e ultimamente mi sembra di stare ballando in qualche danza vorticosa e non riesco a fermarmi... io di musica classica nnon ne ho ascoltata molta, avendo un padre musicista, jazzista di professione, siamo tutte cresciute immerse in melodie diverse... ma lo sono poi, cosi' diverse? Stesse 7 note... Io adoro John Williams, tra Star Wars, ET, etc etc. Un compositore moderno "di vecchio stampo".
La mia punizione, la mia personale ironia della sorte, e' che mio figlio di 12 anni adora Iron Maiden (che non sapevo neanche cosa fossero, finche' non e' venuto a casa da un amico con un cd "ripped"), Blue Oyster Cult e Metallica... pero' mi dice che gli piacciono un po' anche i Beatles, allora mi consolo!!! Hugs!!! Ora andro' a guardarmi American Idol!! :)

Maurizio ha detto...

Moky, adori John Williams?!? Beh, allora qui c'è proprio una mano del destino all'opera... è il mio musicista preferito!! Sono persino venuto negli USA per vedere uno dei suoi concerti lo scorso Novembre:

http://lordmaurizio.blogspot.com/2007/12/missione-compiuta-sono-tornato-domenica.html

Io sono cresciuto con le note di quest'uomo ed è grazie alla sua musica se poi mi sono avvicinato anche alla musica classica e alla buona musica in generale.

Ed infatti, in questo senso, hai ragione tu: la distinzione tra generi musicali a volte è solo un'etichetta. La musica si potrebbe dividere semplicemente in buona musica e cattiva musica.

Cmq, Moky, tutte queste coincidenze mi stanno facendo veramente divertire. Un giorno o l'altro dovremo davvero conoscerci di persona.

Hugs,
Mauri
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