
Si tratta, in sintesi, di una ecografia al cuore e dura pochi minuti. Niente di strano o sconvolgente. Ero tranquillo, dato che non ho mai avuto problemi cardiaci nè mai sofferto di palpitazioni o cose simili. La cosa che mi ha colpito però è che, per la prima volta, ho visto il mio cuore e ne ho sentito il rumore. Ok, era una vista da ecografia (come quelle che fanno le donne in gravidanza) e il rumore era immerso in quello strano effetto che fa la macchina dell'ecodoppler (chi ha visto ER lo conosce bene, he he).
Eccolo lì, il mio cuore. Non è poi così grande. A vederlo così, in quella forma e attraverso l'occhio freddo di quella macchina, sembra quasi qualcosa di poco interessante e poco affascinante. Eppure... lì dentro c'è un mondo intero, ci sono una infinità di cose, di sensazioni e di sentimenti. O almeno, questo è ciò che noi esseri umani vogliamo credere e che io voglio convincermi di sentire. Chissà che succede tra quelle vene, quelle valvole e quei canali. Sembra quasi che quel cuore non abbia mai subito danni o ferite... forse è stato capace di guarire da quelle più profonde, ma questo l'ecodoppler non è in grado di mostrarlo.
Alla fine dell'esame ero contento, perchè ho visto che è un cuore che sta bene, nonostante tutto... che continua a battere e che forse lo vuol fare ancora più forte, sempre più forte e più intensamente.
O forse sto solo aspettando colei che sappia guardare nel mio cuore e vedere cosa c'è lì dentro ancora più in fondo di un ecodoppler.
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